Pietrangelo Buttafuoco ospite di BPC INCONTRA
26 Set 2014

Pietrangelo Buttafuoco ospite di BPC INCONTRA

L’arte, la bellezza, la politica, il sacro, Dio, l’identità. Sono solo alcuni dei temi toccati da Pietrangelo Buttafuoco, protagonista straordinario del secondo appuntamento a Frosinone di BPC INCONTRA. Giornalista, scrittore, autore di romanzi di successo come Le uova del drago – finalista al premio Campiello 2006; L’ultima del diavolo; Cabaret Voltaire (un saggio sul rapporto tra Islam e Occidente); Fìmmini; Il Lupo e la Luna.
E’ stato direttore del Teatro Stabile di Catania; ha collaborato con Il Giornale; Il Foglio; Panorama; La Repubblica. Ha condotto la trasmissione settimanale “Questa non è una pipa” su Rai 5; è ospite fisso di MIX 24, la trasmissione radiofonica di RADIO 24 condotta da Giovanni Minoli.
Personaggio straordinario e di grande levatura culturale, Pietrangelo Buttafuoco, prendendo spunto dal suo ultimo libro “Buttanissima Sicilia”, edito da Bompiani, ha parlato della politica, della mafia, della lotta alla mafia, della “mafia dell’antimafia”, delineando un quadro della realtà siciliana che è lo specchio della realtà del nostro Paese. L’Autore ha parlato della cultura, ricchezza impagabile che, da sola, potrebbe far vivere la Sicilia e il nostro Paese. Ma ha parlato anche della perdita di identità che viviamo. L’Italia avrebbe bisogno di ricominciare a conoscere e ad amare la propria cultura e la propria tradizione, i capolavori che l’hanno resa grande, dai Promessi Sposi all’Orlando Furioso, la propria storia, le meraviglie dell’arte: solo così la nostra società può ritrovare la propria bellezza, solo così l’economia può ritrovare forza e slancio creativo.
Oggi viene vissuto in maniera particolarmente traumatica il rapporto con le altre culture e con le altre religioni, in particolare con l’Islam. Secondo Buttafuoco, più che puntare su una “retorica” dell’incontro, bisogna prendere consapevolezza del fatto che l’Occidente si sta svuotando, e dove si crea il vuoto arriva, per forza di cose, un pieno che lo riempie. L’Occidente razionalista ha smarrito la propria identità. Dopo il materialismo della sinistra, chi ha davvero portato a compimento la distruzione del sacro è stata la destra, “con le bandiere della libertà e della democrazia”, con l’individualismo e il consumismo. Tesi forti, contenute nello splendido volume “Cabaret Voltaire, L’Islam, il sacro e l’Occidente”, un volume pubblicato nel 2008 e che oggi è di grandissima attualità. “E’ il diavolo – scrive Buttafuoco – che vuole le cose giuste. Dio – che ha buon gusto – le vuole belle. Dio è bello e ama la bellezza”. Il clemente, il Misericordioso di cui parla il Corano è un Dio fatto di bontà e di bellezza.
A conclusione dell’incontro, Buttafuoco ha letto una pagina del libro “Il dolore pazzo dell’amore”. E’ il brano che racconta l’episodio di un diavolo incarnato in un maiala e che, mentre è intento a muoversi nel fango, cade all’indietro e così, per la prima volta vede il cielo ed è preso da una struggente nostalgia di luce, e ha un presagio di Dio. In questa nostalgia di Dio, in questo gusto di Dio la chiave di volta per una rinascita, per un passaggio autentico dal “brutto incompiuto della storia lineare”al “bello compito dell’Eterno”.

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