BPC | Arpino

Filiale | SPOKE

Nel cuore del centro storico di Arpino, in Piazza Municipio, si trova la Banca Popolare del Cassinate, presente in città dal 2006. Una filiale completamente ristrutturata nel 2011 e con la quale la BPC testimonia la sua vicinanza ad un centro della provincia che vanta una storia lunga e prestigiosa, con una lunga tradizione e che ha dato i natali a personaggi storici di grande rilievo.

La Banca è profondamente legata ad Arpino e supporta le tante manifestazioni organizzate dal Comune e dalla Proloco, con una collaborazione ampia e profonda, che vede la BPC sostenere il Certamen Ciceronianum, il Gonfalone, il Premio Arpino Città di Cicerone.

Servizi

ATM Standard: esterno – h 24

Orari servizio di Cassa/Sportello: dal Lunedì al Venerdì

Mattina: dalle 08:20 alle 13:30

Pomeriggio: Chiusa

Orari servizio di Consulenza: Martedì

Mattina: Chiusa

Pomeriggio: dalle 14:40 alle 16:00

Nei giorni e negli orari di chiusura è possibile far riferimento a tutti i canali automatici BPC e le filiali più vicine:
Sora – Viale Lungoliri Simoncelli, 64

CONTATTI | Agenzia

Piazza Municipio, 6

03033 ARPINO (FR)

Telefono: 0776 848996

Mail: arpinoage@bancapopolaredelcassinate.it

ARPINO | La Storia della Città

Il nome di Arpino è forse legato alla forma del centro abitato che, visto dall'alto, ricorda quella di un'arpa.

La fondazione si deve, probabilmente ai Volsci. Secondo la tradizione, e come riportato in alcune iscrizioni, venne fondata dal dio Saturno, così come accade per altre città del Lazio circondate da mura megalitiche e dette “città saturnie” (oltre ad Arpino, anche Alatri, Anagni, Atina e Ferentino).
Dopo una lunga serie di scontri con i Sanniti, nel 305 i Romani riuscirono a conquistarla. Due anni dopo Arpino ottenne la cittadinanza romana sine suffragio e divenne prefettura. Nel 188 ottenne la cittadinanza romana in maniera definitiva e si estese fino a toccare i territori di Arce e Casamari.

In epoca imperiale, la città iniziò la sua decadenza

Nel Medioevo le sue mura possenti la difesero dalle invasioni barbariche e la trasformarono in un rifugio. Venne contesa tra il Ducato Romano, il Ducato di Benevento, i Franchi e i Saraceni. Dopo il 1000 divenne territorio dei Normanni e poi degli Svevi, per appartenere poco dopo al Papato.
Venne distrutta una prima volta nel 1229 ad opera di Federico II e poi, ancora, nel 1252 da Corrado IV, che la rase al suolo distruggendo anche molte testimonianze di epoca romana.
Nel 1580 venne annessa al Ducato di Sora, feudo parzialmente autonomo del Regno di Napoli. Con la soppressione del ducato, nel 1796, Arpino venne annessa prima al Regno di Napoli e poi al Regno delle Due Sicilie. Dal 1860 entrò a far parte della Provincia Terra di Lavoro, per essere annessa, nel 1927, alla Provincia di Frosinone.

Tanti i figli illustri della città, primi fra tutti Caio Mario e Marco Tullio Cicerone, come ricorda la lapide in lingua latina posta su Porta Napoli, la porta medievale di ingresso da est ad Arpino, nella quale si legge: O viandante, stai entrando in Arpino, fondata da Saturno, città dei Volsci, patria di Marco Tullio Cicerone, principe dell'eloquenza e di Caio Mario, sette volte console. L'Aquila trionfale, preso il volo da qui all'impero, sottomise a Roma tutto il mondo. Riconosci il suo prestigio e vivi in salute.