BPC | Ceccano

Filiale | TRADIZIONALE

La filiale di Ceccano è stata inaugurata il 21 dicembre 2011 e fa parte dell’area di Frosinone.

Realizzata secondo gli standard più moderni, rispecchia perfettamente il “nuovo modo di fare banca” della BPC e offre ambienti accoglienti, caldi, funzionali, nei quali c’è spazio per l’incontro e il dialogo, nei quali la privacy e la riservatezza sono tutelate e garantite e nei quali le bellezze paesaggistiche e architettoniche del territorio sono valorizzate attraverso splendide immagini che impreziosiscono la filiale.

Servizi

ATM Standard: Via Fabrateria Vetus – Esterno Agenzia – H 24

Orari servizio di Cassa/Sportello: dal Lunedì al Venerdì

Mattina: dalle 08:20 alle 13:30

Pomeriggio: Chiusa

Orari servizio di Consulenza: dal Lunedì al Venerdì

Mattina: Chiusa

Pomeriggio: dalle 14:40 alle 16:00

Nei giorni e negli orari di chiusura è possibile far riferimento a tutti i canali automatici BPC e le filiali più vicine:
Frosinone – Via M. T. Cicerone, 154

Servizi accessori

Area Shop

CONTATTI | Agenzia

UGO VISCOGLIOSI

Via Fabrateria Vetus

03023 CECCANO (FR)

Telefono: 0775 600725

Mail: ceccanoage@bancapopolaredelcassinate.it

CECCANO | La Storia della Città

Le origini di Ceccano risalgono al 330 a.C e all’antica Fabrateria Vetus, città volsca situata lungo le rive del fiume Sacco. Il nome di Ceccano venne attribuito, secondo lo storico locale Michelangelo Sindici, nel VII secolo, in onore di Petronio Ceccano Console di Campagna, discendente dell’imperatore Tito e padre di papa Onorio I.

Così come riportato nel Martirologio Romano del 2001, sembra ci siano stati dei collegamenti tra San Magno, patrono di Anagni, e Fabrateria Vetus, che forse era la sede vescovile o forse era il luogo in cui venne ucciso.

Ceccano è la patria di Papa San Silverio e proprio per ordine del pontefice venne eretta una cinta di mura difensive.

Intorno al 750 venne conquistata dai Longobardi e in tutto il medioevo ebbe una grande importanza per la sua posizione strategica, situata ai margini dei possedimenti della Chiesa.

Tra il 900 e il 1450 fu governata dalla potente famiglia dei Conti di Ceccano. La contea comprendeva i territori di Amaseno, Giuliano di Roma, Prossedi, Pisterzo, Villa Santo Stefano, Carpineto, Patrica, Morolo, Supino, Maenza, Ninfa, Monte Cacume, Monteacuto e, per un periodo, la contea arrivò fino a Terracina, con possedimenti anche a Frosinone, Ceprano e Alatri.

La conte di Ceccano, già nel X secolo, aveva ottimi rapporti con la Chiesa. Il Conte Amato fu un benefattore di Montecassino, mentre Gregorio da Ceccano fu un potente cardinale. Inoltre, nella famiglia de Ceccano, ci furono numerosio cardinali e importanti personaggi dell’Ordine di Malta.

Importante la figura del Cardinale Annibaldo, personaggio ecclesiastico potentissimo, che ebbe anche importanti ruoli politici e diplomatici.

Intorno alla metà del XV secolo la famiglia dei Conti di Ceccano si estinse e i possedimenti, nel 1501, vennero assegnati da Papa Alessandro VI a Rodrigo Borgia, per divenire, nel 1504, feudo dei Colonna.

Nei primi anni del XVII secolo venne emanato il primo statuto comunale, concesso da Marcantonio Colonna.

Nell’Ottocento la contea venne acquistata dal marchese Filippo Berardi che, divenuto senatore del regno, promosse la prima industrializzazione del territorio e il passaggio della ferrovia.

Nel XX secolo, durante il periodo fascista, vennero costruite importanti opere pubbliche, come il campo sportivo e l’acquedotto. Nacquero anche alcune fabbriche, che diedero nuovo impulso all’economia del territorio.

Nel corso della seconda guerra mondiale, Ceccano subì i bombardamenti degli angloamericani e, tra il novembre del 1943 e il maggio del 1944, subì 38 incursioni aeree. Vennero distrutti molti monumenti e ci furono pesanti perdite tra la popolazione civile, in particolare donne e bambini.

Il Comune di Ceccano è stato insignito della Medaglia d’argento al merito civile.