BPC | Frosinone
Filiale | HUB
La Banca Popolare del Cassinate è presente a Frosinone dal 1987 e nel 2014 ha completamente rinnovato la propria filiale, regalando alla città una struttura innovativa, accogliente, elegante, di grande impatto visivo e molto funzionale.
Situata in Via Marco Tullio Cicerone, la filiale è un punto di riferimento per famiglie e imprenditori, ma è anche un punto di ritrovo e un luogo di incontro, grazie agli spazi ampi e accoglienti, al bar e alla sala conferenze, che ospitano eventi e iniziative importanti.
Con la propria presenza nel capoluogo, la Banca Popolare del Cassinate è un importante interlocutore del mondo imprenditoriale e professionale e un punto di riferimento per privati e famiglie.
Servizi
ATM Evoluto: interno – h 24
ATM Standard: esterno – h 24
ATM Standard: esterno – Via Marittima, 396 Aterh 24
ATM Evoluto: interno Banca – Corso della Repubblica 8/B – h 24
Orario di apertura: Lunedì – Venerdì
Mattina: 8.20 – 13.30
Pomeriggio: 14.40 – 16.00
Servizi Accessori
Area Baby / Area Expò / Bar / Sala Conferenze
CONTATTI | Filiale
Via Marco Tullio Cicerone, 154
03100 FROSINONE
Telefono: 0775 871731/2
Mail: frosinonesede@bancapopolaredelcassinate.it
FROSINONE | La Storia della Città
Alcuni ritrovamenti testimoniano la presenza di insediamenti risalenti già all'età del paleolitico.
Nel 306 a.C. la città, insieme alla Lega Ernica, si ribellò al dominio di Roma, che, per punizione, ne ridusse il territorio, annettendone buona parte alla città di Ferentino.
Durante la II guerra punica, venne devastata da Annibale, a cui non volle arrendersi e da questo episodio le derivò l'appelativo di Bellator Frusino, tuttora riportato nello stemma cittadino.
Sembra che anticamente fosse già sede di diocesi. Diede i natali a due pontefici, Ormisda e Silverio, oggi patroni della città.
Durante le invasioni barbariche fu più volte distrutta, ma rimase sempre dipendente dalla Roma papale che, nel 1200, la difese dal tentativo di dominio da parte degli anagnini.
All'inizio del XIV secolo fu dominata da Alatri, poi conquistata da Francesco da Ceccano.
Venne distrutta dal terremoto del 1350.
Nel Cinquecento fu devastata dai Lanzichenecchi e subì una pesante epidemia di peste. Negli anni del Sacco di Roma fu occupata da truppe fiorentine e francesi. Nel 1556 fu occupata dagli spagnoli in guerra contro Paolo IV.
Divenne residenza dei governatori pontifici della Provincia di Campagna e Marittima, divenuta poi Delegazione di Frosinone. Tra il Seicento e l'Ottocento ebbe una significativa crescita demografica e un forte sviluppo architettonico e urbanistico.
Durante l'occupazione francese e la Repubblica Romana (alla quale aderirono i due frusinati Giuseppe de Matthaeis e Luigi Angeloni) la popolazione, nel 1798, si ribellò e per questo la città venne saccheggiata. Ancora oggi la rivolta antifrancese viene ricordata con la Festa della Radeca.
Dal 1863 la città iniziò ad essere servita dalla stazione ferroviaria statale e nel 1869, grazie ai finanziamenti messi a disposizione da Papa Pio IX, venne costruito un importante acquedotto.
Nel 1870 venne sottratta allo Stato Pontificio e annessa al Regno d'Italia. Nel 1871 Domenico Diamanti divenne primo sindaco dopo l'unità d'Italia e si adoperò per rinnovare e ammodernare la città.
Dal 1871 al 1926 Frosinone fu sede di sottoprefettura e nel 1927, durante il regime fascista, venne istituita la Provincia di Frosinone, che tolse comuni alle province di Roma e Caserta. Iniziò così una nuova fase di sviluppo demografico, economico, sociale, urbanistico.
Nel corso della seconda guerra mondiale, tra il 1943 e il 1944, subì 56 bombardamenti da parte degli alleati, che la distrussero completamente.
Dal dopoguerra, la città, prima di allora prevalentemente a vocazione agricola, divenne sede di numerose industrie e di imprese del settore terziario.
La città di Frosinone, nel 2004, è stata insignita della medaglia di bronzo al merito civile.