I conti con la storia: Paolo Mieli ospite della BPC
23 Set 2014

I conti con la storia: Paolo Mieli ospite della BPC

Una sala gremita ha accolto Paolo Mieli, primo ospite a Frosinone della rassegna BPC INCONTRA e una delle voci più autorevoli della storiografia e del giornalismo in Italia. Già Direttore del Corriere della Sera e de La Stampa,Paolo Mieli è anche presidente di Rizzoli ed è, dunque, un profondo conoscitore del mondo editoriale italiano. Occasione dell’incontro, la presentazione del libro “I conti con la storia”, volume edito da Rizzoli nel quale Mieli ripercorre oltre due millenni di storia con l’obiettivo di “capire il nostro tempo”.
Tante anche le autorità presenti: il Prefetto Emilia Zarrilli, il Questore Filippo Santarelli, il Commissario Straordinario della Provincia di Frosinone Giuseppe Patrizi, il Rettore dell’Università degli Studi di Cassino Ciro Attaianese.
L’Autore ha spiegato come studiare la storia o leggere un articolo di giornale, significhi innanzitutto imparare a cambiare il proprio punto di vista e a leggere la realtà in tutta la sua profondità e complessità. Sarebbe inutile leggere e studiare e avere, come unico risultato, la conferma di ciò che già si pensa.
Suggestiva e stimolante la riflessione sull’intreccio di oblio e memoria. Se la conoscenza del passato è strumento per capire il nostro tempo, è anche vero che l’oblio -inteso come la capacità di guardare avanti e il non preservare i motivi di rancore e di odio che generano memoria ferita – è fondamentale per poter costruire il futuro e generare una società più giusta.
Paolo Mieli ha riflettuto sul rapporto stretto che esiste tra il mestiere dello storico e del giornalista e sull’influenza che le nuove tecnologie hanno sull’informazione. Con la sua sapiente ironia e con la sua profonda capacità di analisi, l’Autore ha parlato anche della politica, del ruolo degli intellettuali nella società e del loro rapporto con il potere, del rapporto tra Stato e produzione culturale; ha parlato della scuola e della riforma che è necessaria anche per quanto riguarda gli aspetti più strettamente legati all’insegnamento della storia.
Una riflessione poi anche sul ruolo delle banche popolari. In uno dei capitoli del libro viene ripercorsa la vicenda di Arturo Osio, “banchiere nella Roma di Mussolini” e ci sono molti riferimenti a Luigi Luzzatti. Mieli ha ribadito la sua ferma condizione che le banche popolari abbiano un ruolo fondamentale per i territori, per la popolazione, per l’economia.

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