Pino Aprile ospite della BPC
Il nuovo ciclo di incontri della rassegna letteraria 2012 BPC INCONTRA – DOLCE SAPERE è stato inaugurato con la presentazione del libro di Pino Aprile “Giù al Sud”. Il volume, sulla scia dello straordinario “Terroni”, continua ad analizzare la situazione del meridione.
Scopriamo così che il Sud è un territorio pieno di problemi, ma scopriamo anche un Sud animato da una grande voglia di riscatto, in cui i giovani scelgono di restare, riscoprono le loro radici, si rimboccano le maniche e lavorano per il loro territorio.
Scopriamo un Sud da troppo tempo penalizzato da scelte politiche, economiche, istituzionali che privilegiano il nord, dove tutto sembra funzionare meglio. Ma molto spesso il nord si arricchisce sulle carenze del sud, di ciò che al sud è stato sottratto.
Scopriamo che «la mafia fa la faccia feroce al Sud, ma si presenta con le scarpe lucide al Nord; al Sud versa il sangue, al Nord il bottino frutto di quel sangue» (p. 105); scopriamo che «La lega minaccia la secessione, la Sicilia può farla» (p. 149). Scopriamo che al Sud stanno nascendo fenomeni nuovi come quello della “restanza”, di coloro che scelgono di restare o di tornare nel loro territorio di origine per mettere a frutto le loro competenze, la loro passione, la propria voglia di fare. La tesi –ambiziosa, ma concreta e documentata – è che proprio dal Sud possa arrivare il riscatto dell’intero Paese, che proprio al Sud si stiano sviluppando energie tali da poter dare speranza all’Italia intera.
Dopo che per tanti anni si è riflettuto sulle responsabilità del Sud, ora Pino Aprile propone che sia finalmente il nord a fare autocritica, a rendersi conto delle spoliazioni compiute ai danni del Sud, a riconoscere che anche l’Unità d’Italia è stata una guerra di conquista, che ha portato nel sud devastazioni e massacri.
Dal riconoscimento di questo passato, degli errori compiuti, della verità storica può nascere una vera riconciliazione nazionale. Scrive Pino Aprile nel suo “Giù al Sud”: «Anche altri Paesi si sono uniti nel sangue: da noi, però, la guerra non sembra finita. Come se gli uni non avessero mai accettato la sconfitta e gli altri l’idea che i vinti possano essere loro pari. Così il compito datosi dalla cultura parrebbe di preservare gli italiani dal loro passato impresentabile; una sorta di cantina buia, dove ai bimbi si dice di non mettere piede: è sporca, c’è la storia del Sud (forse per tacere o non doversi giustificare per quello che al Sud fu fatto)» (p. 237).
La rinascita del Sud, è un fenomeno di grandi proporzioni che ci sorprenderà. Terroni, prima, e Giù al Sud, dopo, non hanno fatto altro – spiega l’Autore – che gettare luce su quanto sta accadendo.
Tanti i partecipanti all’incontro tra i quali l’on.le Anna Teresa Formisano, il Sindaco della città di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone, la Direttrice della Casa Circondariale di Cassino dott.ssa Irma Civitareale, tanti studiosi, tanti cittadini, tanti appassionati.
Pino Aprile al termine del suo volume scrive: «Ulrich Beck, sociologo alla London School of Economics, dice che l’Europa è ormai il destino comune, ma c’è da abbattere un altro muro: quello fra Nord e Sud […] La questione nord sud non è italiana, ma continentale, è planetaria. La divisione che fu ideologica, oggi si presenta economica, culturale, persino religiosa, ma appare geografica. Chi la risolve qui, a partire dal suo paesello, dalla sua regione, e si può, potrebbe, non volendo, aprire la strada per tutti, ovunque» (p. 470).