Un progetto del CNR realizzato con il contributo della BPC
04 Mar 2014

Un progetto del CNR realizzato con il contributo della BPC

Verrà presentato venerdi 7 marzo, alle ore 18.00, nella sede di Cassino della Banca Popolare del Cassinate sita in Corso della Repubblica il progetto SUIT-HEART (Stop Useless Imaging Testing in Heart Disease), condotto dall’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, in collaborazione con l’Università di Pisa, la Scuola Superiore Sant’Anna, ASL 5 di Pisa e l’Università del North Carolina (USA) e realizzato anche con il contributo della Banca Popolare del Cassinate.
L’idea fondante del progetto era che aumentare l’appropriatezza diagnostica in cardio-radiologia con giustificazione delle indicazioni e ottimizzazione di dose fosse il modo migliore per fare prevenzione primaria di cancro: si eliminano gli esami inutili, ugualmente dannosi di quelli appropriati, e che oggi sono almeno il 30% di tutti gli esami effettuati (6 miliardi di esami radiologici o medico nucleari per anno su scala mondiale).
Il progetto è stato attivato nell’ottobre del 2010, a seguito del finanziamento ricevuto da parte dell’Istituto Toscano tumori, integrato dal co-finanziamento della Banca Popolare del Cassinate e si è concluso il 1 Dicembre 2013, con il resoconto inviato all’Istituto Toscana Tumori e la pubblicazione del position paper della Società Europea di cardiologia, a primo nome Eugenio Picano, con la partecipazione e l’avallo di tutte le sottospecialità dell’imaging cardiovascolare, dalla cardio-radiologia alla risonanza magnetica, dalla cardiologia nucleare alla cardiologia interventistica, dall’ ecocardiografia alla elettrofisiologia.
Il lavoro è stato presentato in diversi congressi internazionali e riportato dai media nazionali e dalle migliori riviste specialistiche internazionali.
Il contributo della BPC è stato destinato, in particolare, a co-finanziare 2 assegni di ricerca annuali a giovani non strutturati, oltre a spese di congressi e pubblicazioni.
Infine e soprattutto, l’idea fondante del progetto è stata accettata dalla più importante società scientifica di settore, la Società Europea di Cardiologia, che ribadisce che la priorità assegnata alle tematiche di radioprotezione in ogni divisione di cardiologia è una strategia efficace per la prevenzione primaria di cancro, un forte indicatore di qualità della divisione di cardiologia, e la protezione più efficace per aumentare la sicurezza di pazienti, medici e staff. Un bravo cardiologo non può avere paura dell’ uso essenziale e spesso salvavita delle radiazioni mediche, ma deve avere molta paura del loro uso trasandato e inconsapevole.

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